Eupedia
Eupedia Genetics


Eupedia > Genetica > Aplogruppi > Aplogruppo I2

Aplogruppo I2 (DNA-Y)

English version Version française

Distribuzione geografica

I2 è la linea paterna più comune nell’ex-Jugoslavia, in Romania, in Bulgaria e in Sardegna, ed è la linea dominante in gran parte dei paesi slavi. Le sue frequenze massime si osservano in Bosnia (55%, fino al 71% tra i Croati della Bosnia), in Sardegna (39,5%), in Croazia (38%), in Serbia (33%), in Montenegro (31%), in Romania (28%), in Moldavia (24%), in Macedonia (24%), in Slovenia (22%), in Bulgaria (22%), in Bielorussia (18,5%), in Ungheria (18%), in Slovacchia (17,5%), in Ucraina (13,5%) e in Albania (13,5%). Nei paesi germanici si trova con una frequenza compresa tra il 5 e il 10%.

Filogenesi

Se non avete dimestichezza con la genealogia genetica visitate la pagina Introduzione alla filogenetica per capire come leggere un albero filogenetico.

L’albero filogenetico di I2 è cambiato parecchio negli ultimi 10 anni, e il nome delle sotto cladi più ampie (quelle più in alto nell’albero filogenetico) è cambiato più spesso di quello di ogni altro gruppo, salvo forse le sotto cladi di R1b. Per evitare confusioni quando si prendono in considerazione studi meno recenti, o quando si analizzano sotto cladi particolari, si raccomanda di controllare nello specifico a quali mutazioni (SNP) si sta facendo riferimento. Molte sotto cladi minori non sono state incluse per ragioni di spazio.

Albero filogenetico dell'aplogruppo I2 (DNA-Y) - Eupedia
Albero filogenetico dell'aplogruppo I2a2 (DNA-Y) - Eupedia

Clicca per ingrandire Albero filogenetico dell'aplogruppo I2-L801 (DNA-Y) - Eupedia
  • I2* (M438/P215/S31)
    • I2a (L460)
      • I2a1 (P37.2)
        • I2a1a (CTS595)
          • I2a1a1 (M26)
            • I2a1a1a (L672)
              • I2a1a1a1 (L160)
                • I2a1a1a1a (PF4088)
                  • I2a1a1a1a1 (CTS11338)
                    • I2a1a1a1a1a (Z105)
                      • I2a1a1a1a1a1 (Z118)
                        • I2a1a1a1a1a1a (Z106)
                    • I2a1a1a1a1b (PF4189)
                      • I2a1a1a1a1b1 (PF4398)
                • I2a1a1a1b (F1295)
                  • I2a1a1a1b1 (PF6950)
          • I2a1a2 (L880)
          • I2a1a3 (L1286)
        • I2a1b (M423)
          • I2a1b1 (M359.2/P41.2)
            • I2a1b1a (L147.5)
              • I2a1b1a1 (P41.2/M359.2)
          • I2a1b2 (L161.1/S185)
          • I2a1b3 (L621/S392)
            • I2a1b3a (L147.2)
        • I2a1c (L1286)
          • I2a1c1 (L1287)
            • I2a1c1a (L233/S183)
        • I2a1d (L880)
        • I2a1e (L1294)
          • I2a1e1 (L1295)
      • I2a2 (S33/M436/P214)
        • I2a2a (M223)
          • I2a2a1 (M284)
            • I2a2a1a (L1195)
              • I2a2a1a1 (L126/S165, L369)
              • I2a2a1a2 (L1193)
          • I2a2a2 (L701)
            • I2a2a2a (P78)
            • I2a2a2b (L699/L703)
              • I2a2a2b1 (P704)
          • I2a2a3 (Z161)
            • I2a2a3a (L801/S390/Z76)
              • I2a2a3a1 (P95)
              • I2a2a3a2 (Z78)
                • I2a2a3a2a (L1198)
            • I2a2a3b (L623)
          • I2a2a4 (L1229)
            • I2a2a4a (Z2054)
              • I2a2a4a1 (L812/S391)
            • I2a2a4b (L1230)
          • I2a2a5 (L1228)
        • I2a2b (L38/S154)
          • I2a2b1 (L533)
    • I2b (L416)
    • I2c (L596)

Storia e origini

Tra i maggiori aplogruppi europei, l’aplogruppo I è in assoluto il più antico e, con tutta probabilità, l’unico ad aver avuto origine proprio in Europa (se si escludono alcune linee minori come C1a2 e le sotto cladi profonde di altri gruppi). Si pensa sia giunto dal Medioriente come aplogruppo IJ circa 35.000 anni fa, e da questo sarebbe poi nato, poco più tardi, l’aplogruppo I. Le analisi di campioni di DNA arcaico hanno confermato che i Cro-Magnon, i quali colonizzarono per primi l’Europa durante il periodo Aurignaziano (da 45.000 a 28.000 anni fa), appartenevano agli aplogruppi CT, C1a, C1b, F e I.

Si ritiene che I2 (M438/P215/S31) abbia avuto origine durante il tardo Paleolitico, intorno al periodo dell’Ultimo massimo glaciale (LGM), che si colloca approssimativamente tra i 26.500 e i 19.000 anni fa. È probabile che I2 sia apparso in Europa occidentale, anche se, data la natura di cacciatori-raccoglitori nomadi degli Europei paleolitici, l’esatta ubicazione del luogo d’origine non può essere determinata con certezza. Il più antico campione I2 pervenutoci è stato ritrovato nella Grotte du Bichon in Svizzera, e proviene da un uomo vissuto 13.500 anni fa e associato al periodo Aziliano (vedi Jones et coll. (2015)). Questo individuo apparteneva alla linea materna U5b1h. Fino a ottobre 2016, erano stati testati quindici campioni recuperati da altrettanti reperti europei mesolitici: uno appartiene all’aplogruppo C1a2 (Spagna), uno a F (Germania), due a I* (Francia), e sei a I2 (Lussemburgo e Svezia), nello specifico a I2a1* (P37.2), I2a1a1a (L672), I2a1b (M423) e I2c2 (PF3827). Le loro linee materne (mtDNA) sono U2e, U4, U5a1, U5a2 e U5b. Dei quattro campioni provenienti dalla Russia uno appartiene all’aplogruppo J*, due a R1a1 e uno a R1b1a. Questo dimostra che tra gli Europei mesolitici vi era già una certa diversità genetica, nonostante molte di queste linee (C1a2, F, I*, J*) oggi siano estremamente rare. Pare dunque che l’aplogruppo I2a1 alla fine sia risultato il grande vincitore del periodo Neolitico, anche se le ragioni di questa vittoria non sono ancora chiare.

Le analisi dei genomi pervenutici dalla penisola Anatolica dell’inizio del Neolitico e analizzati da Mathieson et coll. (2015) mostrano che 8.500 anni fa I2c (L596) era già presente nella Turchia nordoccidentale, ed era già stato assimilato dagli agricoltori neolitici in marcia dalla Mezzaluna fertile verso l’Europa. Vari studi condotti su antichi campioni di DNA tra il 2014 e il 2016 hanno rivelato che tutte le linee europee mesolitiche sono state infine assorbite dall’ondata di agricoltori neolitici. Eppure I2a risalta tra le altre perché è la più diffusa, contando per il 16% dei 69 campioni di DNA-Y neolitici testati fino a ora. Ciò la rende la seconda linea paterna più comune dopo G2a, la linea originaria dei contadini anatolici. I2a1 sembra abbia prosperato particolarmente nelle culture di Starčevo–Kőrös–Criş (6000-4500 a.C.) n Europa sudorientale, dove ancora oggi è una delle linee paterne principali. Questo aplogruppo è apparso anche nella cultura della ceramica cardiale (5.000-1.500 a.C.) del Mediterraneo occidentale. I genomi dei Sardi moderni e dei Baschi sono quelli che oggi presentano la porzione di DNA più ampia ereditato dagli agricoltori neolitici appartenenti a questa cultura.

Nonostante sia stato ritrovato solo un I2a2 (un I2a2-M223 dalla Spagna) tra i campioni dell’inizio o della metà del Neolitico, molti altri sono presenti nei siti archeologici dell’età del rame e del bronzo. Per esempio un I2a2, due I2a2a e un I2a2a1 (CTS616) provenienti dalla Spagna, un I2a2a1b1b2 (S12195) dalla Russia meridionale (cultura di Jamna), un I2a2a1 (CTS9183) e un I2a2a1a2a (L229) dall’Ungheria (cultura di Vatya), e sei I2a2b (L38) in Germania (cultura di Unetice e dei campi d’urne). Tra i campioni I2a1 dell’età del rame si possono trovare un I2a1a1 proveniente dall’Italia settentrionale (cultura di Remedello) e un I2a1 dall’Ungheria (cultura di Vatya). I2c2 è stato trovato anche in Germania nella cultura di Unetice.

Aplogruppo I2a1 (P37.2)

L’aplogruppo I2a1 è di gran lunga il ramo di I2 più diffuso e quello più strettamente imparentato con le culture neolitiche dell’Europa sudorientale, sudoccidentale e nordoccidentale.

Répartition géographique de l'haplogroupe I2a1 (anciennement I2a) en Europe

Répartition géographique de l'haplogroupe I2a1 (anciennement I2a) en Europe

Aplogruppo I2a1a1 (M26)

I2a1a (M26, L158, L159.1/S169.1) fino al 2005 era noto come I1b2, è diventato poi I1b1b nel 2006/2007 e I2a1 dal 2008 al 2010. Si trova in tutta l’Europa occidentale e ha il suo picco di frequenza tra i Sardi (37.5%) e tra i Baschi (5%), due popolazioni isolate. M26 è presente nelle Isole Britanniche, nei Paesi Bassi, in Francia, in Germania occidentale, in Svizzera, in Sardegna, in Sicilia, sulla costa occidentale dell’Italia, nella penisola Iberica e sulle coste mediterranee del Maghreb. Solo in Irlanda si trovano popolazioni tra cui è presente M26 senza la sua mutazione L160.

I2a1a-M26 probabilmente fu una delle linee paterne principali delle culture megalitiche dell’Europa occidentale durante il Neolitico e durante il Calcolitico. I2a1a1a (L672) era già presente nella Svezia mesolitica, il che implica che durante questo periodo I2a1a fosse ampiamente distribuito tra la penisola Iberica e la Scandinavia e che gli abitanti di queste regioni abbiano adottato l’agricoltura per poi mescolarsi liberamente con i nuovi arrivati dal Vicino Oriente.

Aplogruppo I2a1b (M423)

Fino al 2007 I2a1b (M423, L178) era noto come I1b, mentre è divenuto I2a2 dal 2008 al 2010. La sua sotto clade principale, che rappresenta oltre il 90% di tutte le linee M423, è L621 e la sotto clade derivata L147.2. Le altre sotto cladi sono L41.2 (molto rara) e L161.1 che si trova principalmente in Germania e nelle Isole Britanniche.

Aplogruppo I2a1b-L621

Questo ramo è particolarmente diffuso nei paesi slavi. Le sue frequenze massime si osservano tra gli Slavi dinarici (Sloveni, Croati, Bosniaci, Serbi, Montenegrini e Macedoni) così come in Bulgaria, in Romania, in Moldavia, in Ucraina occidentale e in Bielorussia. Sebbene in misura minore, è diffuso anche in Albania, in Grecia, in Ungheria, in Slovacchia, in Polonia e nella Russia sudoccidentale. I2-L621 (L147.2+) è conosciuto anche come I2a-Din (Din sta per dinarico).

L’alta concentrazione di I2a1b-L621 nel nordest della Romania, in Moldavia e in Ucraina centrale ricalca l’estensione massima della cultura di culture de Cucuteni-Trypillia (4.800-3.000 a.C.). Al momento non sono stati analizzati campioni di DNA-Y provenienti da questa cultura, ma essendosi evoluta a partire dalle culture di Starčevo–Kőrös–Criş, è probabile che I2a fosse una delle sue linee paterne principali e che un effetto del fondatore abbia in seguito aumentato considerevolmente la sua incidenza. Prima delle invasioni indoeuropee dell’età del bronzo, la cultura di Cucuteni-Trypillian rappresentava la civiltà europea neolitica più avanzata. Sembra abbia avuto forti contatti con la cultura delle steppe ancor prima che la cultura di Jamna si espandesse nei Balcani e in Europa centrale (vedi la storia di R1a e R1b). Dal 3.500 a.C. in poi, cioè agli albori del periodo Jamna nelle steppe pontiche-caspiche, le genti Cucuteni-Trypillian cominciarono a espandersi verso le steppe dell’est in quella che oggi è l’Ucraina occidentale, lasciandosi alle spalle i propri villaggi (a quei tempi i più grandi del mondo) per adottare uno stile di vita sempre più nomadico, a immagine e somiglianza dei loro vicini Jamna. Si può facilmente ipotizzare che le genti Cucuteni-Trypillian siano state assimilate dagli Jamna e che, durante l’avanzata verso il Baltico con l’espansione della cultura della ceramica cordata, si siano diffuse come una linea minore accanto agli aplogruppi dominanti R1a e R1b. Un’altra possibilità è che le linee I2-L621 siano vissute relativamente isolate, rispetto alla società proto indoeuropea dominante, da qualche parte intorno all’Ucraina, alla Polonia o alla Bielorussia. In seguito, con il passare dei secoli e dei millenni, si sarebbero mescolate con le popolazioni vicine a maggioranza R1a. L’amalgama risultante sarebbe diventato l’antenato dei proto Slavi.

Oggi, nell’Europa sudorientale I2a1 è dalle cinque alle dieci volte più diffuso di G2a, mentre nel Neolitico G2a era circa quattro volte più diffuso. Come si può spiegare questa completa inversione di tendenza? Nel corso degli eventi pare che le linee I2a1 abbiano beneficiato del fatto di trovarsi dalla parte giusta della storia. A parte un piccolo incremento dovuto all’unione (possibile) con la cultura di Jamna nella sua espansione verso occidente, l’evento fondamentale che ha permesso a I2a1b-L621 di diventare la linea dominante nei paesi dell’est Europa fu probabilmente la migrazione slava avvenuta tra il VI e il IX secolo d. C. Molti dei moderni Europei dell’est appartenenti a I2a1b cadono nella sotto clade L147.2 (nota anche come CTS10228, CTS2180 o Y3111), che si pensa sia nata 5.600 anni fa, appena prima del periodo Jamna e prima dell’espansione Trypilliana nelle steppe. Eppure, secondo Yfull, il suo TMRCA ha solo 2.300 anni. I pochi individui I2a1b-L621 negativi per L147.2 si trovano in Polonia orientale, in Bielorussia e in Ucraina occidentale, suggerendo che questi siano i luoghi dove la linea è sopravvissuta ed era presente già dal Calcolitico. La sotto clade I2a1b-L147.2 sembra si sia espansa molto rapidamente a partire da 1.900 anni fa, fatto che concorderebbe con i tempi dell’etnogenesi degli Slavi, soprattutto se si considera che sono necessari alcuni secoli affinché un uomo possa avere abbastanza discendenti maschi per poter avere un impatto a livello di popolazione seppur piccola, ma in rapido sviluppo.

Dopo che le tribù germaniche stanziate in Germania e in Polonia, come i Goti, i Vandali e i Burgundi, invasero l’Impero Romano, gli Slavi provenienti da aree ancora più orientali riempirono il vuoto lasciato. In seguito al collasso dell’Impero Romano d’Occidente nel 476 d.C., gli Slavi si spostarono sulle Alpi dinariche e nei Balcani. Nel IX secolo occupavano già tutti i territori che oggi parlano lingue slave, tranne i Balcani orientali che a quei tempi erano sotto il controllo dei Bulgari che parlavano una lingua turca.

Oggi, i paesi slavi settentrionali possiedono tra il 9% (Polonia, Repubblica Ceca) e il 21% (Ucraina) di I2a-L621, mentre tra gli Slavi meridionali conta tra il 20% (Bulgaria) e il 50% (Bosnia). La percentuale più alta di I2a-Din nel meridione è probabilmente dovuta semplicemente a un altro effetto del fondatore: infatti gli Slavi meridionali hanno avuto origine in Ucraina occidentale, dove il rapporto tra I2a e R1a era più sbilanciato verso I2a. Praticamente tutti gli I2a dinarici cadono nella sotto clade CTS10228 (nota come CTS5966 o L147.2), e la maggior parte di essi appartiene al suo ramo S17250 che deriva da un antenato paterno che visse solo 1.800 anni fa.

Aplogruppo I2a1b-L161.1

Conosciuto in genealogia genetica come I2-M423-Isles, L161.1 raggiunge la sua frequenza massima in Irlanda occidentale (5-10%) e nelle Highlands scozzesi (1-5%), ma si trova con frequenze più basse (>1%) anche in Europa centrale e occidentale, dalla Lettonia, Lituania e Bielorussia fino alle Isole Britanniche, e dalla Scandinavia alla Spagna nordoccidentale. È stato trovato anche in Albania, in Grecia settentrionale, in Bulgaria e in Romania.

I più antichi individui I2a1b-L161.1 sono l’uomo di Loschbour (8.000 anni fa) del Lussemburgo mesolitico e l’uomo di Motala (7.800 anni fa) della Svezia meridionale. È probabile che durante l’ultima parte dell’era glaciale e nella prima fase del periodo post glaciale, questa linea fosse dispersa in tutta Europa, e con tutta probabilità si è poi integrata nelle società neolitiche proprio come hanno fatto le altre linee mesolitiche. I2a1b-L161.1 fu, molto probabilmente, una delle linee neolitiche principali nelle Isole Britanniche del periodo megalitico, e sarebbe quindi stata presente tra gli uomini che costruirono Stonehenge, Knowth, Newgrange e altri siti megalitici. Oggi la sua bassa frequenza e il fatto che sia circoscritto al bordo nordoccidentale e sudorientale dell’Europa è indubbiamene il risultato delle numeroso ondate di migrazioni indoeuropee occorse negli ultimi 5.000 anni. Al momento si sa che l’aplogruppo protoceltico R1b-L21 arrivò in Irlanda intorno al 2.000 a.C. (vedi Cassidy et al., 2015), cioè solo qualche secolo dopo l’arrivo di R1b in Europa centrale. La transizione fu rapida, con le tribù R1b che soppiantarono la popolazione neolitica delle Isole Britanniche in appena qualche centinaio di anni spingendola verso ovest e verso nord, dove L161.7 sopravvive oggi.

Aplogruppi I2-L880, I2-L1286 e I2-L1294

Queste sotto cladi minori si trovano con basse frequenze soprattutto in Europa nordoccidentale. Proprio come I2a2 (vedi sotto) queste linee probabilmente discendono dai cacciatori-raccoglitori dell’Europa centrale e nordoccidentale.

L880 è una sotto clade molto rara identificata in Germania, in Lussemburgo e in Francia.

L1286 ebbe origine durante il tardo Paleolitico. In ogni caso, il 99% dei portatori moderni appartiene alla sotto clade L233 e condivide un antenato paterno comune vissuto meno di 2.000 anni fa. L233 è diffuso soprattutto nelle Isole Britanniche, ma si trova occasionalmente anche in Olanda, in Scandinavia, in Germania, in Francia e in Polonia.

Anche L1294 è molto raro ed è stato trovato solo in Germania, in Francia e in Gran Bretagna.

Aplogruppo I2a2 (P214)

I2a2 (S33/M436/P214, P216/S30, P217/S23, P218/S32, L35/S150, L37/S153, L181) era conosciuto come I1c fino al 2005 e I2b fino al 2010. È associato alle genti pre-celto-germanici dell’Europa nordoccidentale come i costruttori di megaliti (5.000-1.200 a.C.). Ha un’età stimata tra i 21.000 e i 13.000 anni che lo farebbero corrispondere al periodo Epipaleolitico.

I2a2 si trova nella gran parte d’Europa e, prima dell’arrivo degli agricoltori neolitici, potrebbe aver avuto una distribuzione che comprendeva l’intero continente. Nonostante non sia stato identificato in alcuno dei pochi campioni di DNA-Y mesolitici disponibili fino al 2016, I2a2a è stato trovato nella Spagna neolitica e nella Russia del periodo Jamna, cioè alle estremità dell’Europa, mentre I2a2b è stato identificato in Germania centrale a partire dall’inizio dell’età del bronzo. Questa diffusione così antica e le sue frequenze relativamente basse oggi rendono molto difficile determinare cosa accadde a ciascun ramo prima della fine dell’età del bronzo o dell’età del ferro.

Oggi I2a2 raggiunge il suo picco in Germania centrale e settentrionale (10-20%), in Benelux (10-15%) e in Svezia settentrionale. Si trova anche tra il 3 e il 10% degli abitanti della Danimarca, dell’Inghilterra orientale e della Francia settentrionale. In Norvegia è più raro, fatto salvo per la sua parte meridionale dove l’influenza danese è stata storicamente più forte.

Distribuzione dell’aplogruppo I2a2 (ex I2b) in Europa

Répartition géographique de l'haplogroupe I2a2 (anciennement I2b) en Europe

Ci sono due sotto cladi principali di I2a2: I2a2a e I2a2b. La prima è ulteriormente suddivisa in quattro sotto cladi:

Aplogruppo I2a2a (M223)

I2a2a (ex I2b1) conta per il 90% di tutti gli I2a2.

I2a2a1 (M284+)

È presente quasi esclusivamente in Gran Bretagna e in Irlanda, ma è stato trovato anche in Portogallo, in Francia, in Germania e in Norvegia. È un aplogruppo molto antico che ha avuto origine circa 10.000 anni fa e si è diviso in due sotto cladi Y10626 e L1195, entrambe nate circa 7.000 anni fa. I portatori odierni condividono un antenato comune che visse circa 5.500-6.000 anni fa durante il periodo megalitico.

I2a2a2 (L701+)

Si è formato intorno a 10.000 anni fa e si è poi separato in due rami principali, L699 e P78:

Il ramo L699 è stato identificato nella cultura di Jamna (sotto clade S12195), la terra di origine dei proto indoeuropei e dell’aplogruppo R1b-L23. È abbastanza raro, e si trova soprattutto in Ungheria, in Germania, in Svizzera, nel Benelux, in Francia e in Gran Bretagna, cioè in tutti quei paesi con percentuali relativamente alte di R1b. Secondo Family Tree DNA, L699+ combacia con la I2 Continental 3b clade.

Il ramo P78 si è separato nelle sue sotto cladi A427 e Y7219 circa 5.300 anni fa in concomitanza con la cultura di Jamna delle steppe pontiche. È distribuito prevalentemente in Europa centrale e nordoccientale, in particolare in Polonia, in Germania e nei Paesi Bassi, ma anche in Romania, in Ungheria, in Scandinavia, in Gran Bretagna, in Irlanda, in Francia e in Italia. Alcuni campioni isolati sono stati trovati anche in Grecia, in Turchia e in Armenia. Proprio come la clade L701, potrebbe avere avuto origine all’interno della cultura di Jamna per poi diffondersi in Europa centrale con i protoindoeuropei. Un ramo di A427 si trova tra gli ebrei ashkenaziti con cognome tedesco, probabilmente grazie alla conversione al giudaismo di alcuni tedeschi del medioevo. Secondo Family Tree DNA, P78+ corrisponde la clade continentale 3a di I2.

I2a2a3 (Z161+)

I2-Z161 oggi è la sotto clade di I2a2 più diffusa. Anch’essa si è formata 10.000 anni fa ed è composta da tre sotto cladi principali: L623, Y5188 e L801. Le prime due sono estremamente rare e sono state identificate solo in Scozia e in Irlanda. Il 99% dei membri di Z161 appartiene a L801 e condivide un antenato comune che visse 4.000 anni fa, nonostante negli ultimi 2.000 anni le sotto cladi L801 siano andate incontro a una drammatica espansione. L801 si trova per lo più nei paesi germanici, con concentrazioni particolarmente elevate in Danimarca, in Germania, in Olanda, in Inghilterra e nella parte nordoccidentale della Sicilia (area d’insediamenti normanni). Si trova anche, con frequenze minori, nel resto dell’Europa dal Portogallo alla Russia. Si ritiene che I2-L801 si sia propagato in Europa grazie ai vichinghi danesi (Gran Bretagna, Normandia, Sicilia), ai vichinghi svedesi (Baltico, Russia, Ucraina), ai Goti (Moldavia, Balcani, Italia, Francia sudoccidentale, Spagna), agli Svevi (Portogallo e Galizia), ai Longobardi (confermato nei punti di maggior diffusione come Campobasso in Molise) e ai Franchi (Renania e Belgio). In Germania si possono trovare tutte le sue sotto cladi principali, il che la indicherebbe come la sua regione di origine. Z161+ è nota come la clade continentale I2 (salvo la Continentale 3).

  • Le sotto cladi Y16963 e CTS1977 si trovano anche in Germania, nel Benelux e nelle isole britanniche.
  • L1425 si trova in Scandinavia, in Germania, nei Paesi Bassi, in Inghilterra, in Francia, in Svizzera e in Italia.
  • S2364 è la sotto clade di I2a2 più ampia e più diversificata ed è anche la più diffusa. Si trova in tutti i paesi germanici inclusa la Gran Bretagna, ma anche in Irlanda, in Repubblica Ceca, in Ungheria, in Polonia, in Lettonia, in Russia, in Ucraina, in Bulgaria, in Italia, in Francia, in Spagna e in Portogallo. Ciò suggerisce che potrebbe essere stata propagata anche dai Franchi, dagli Anglosassoni, dai Goti e dai vichinghi. S2364 ha avuto origine circa 4.000 anni fa, ma le sue numerose sotto cladi si sono sviluppate tra i 1.000 e i 3.000 anni fa, cosa che combacia con la finestra temporale durante cui ebbero luogo l’etnogenesi dei Germani e le loro migrazioni.
    • L1198 è un ramo molto ampio e si trova soprattutto in Europa occidentale. Questa linea è emersa circa 3.000 anni fa e si è espansa rapidamente durante l’età del ferro germanica a partire dal 500 a.C. È composta da tre rami che sembra abbiano le loro radici in Svezia e in Germania.
      • S20905 si trova in Germania (Renania), in Francia (Alsazia), in Svizzera, in Ungheria, in Inghilterra, in Svezia e in Finlandia. Il gruppo continentale (Z190+) potrebbe derivare dagli Alemanni, dagli Svevi o da altre tribù germaniche stabilitesi intorno alla Sveva.
      • Y6060 si trova in Olanda e nelle Isole Britanniche, potrebbe avere avuto origine dai Frisoni o dagli Anglosassoni.
      • Y17535 si trova in Boemia, in Alsazia, in Galizia (Spagna), in Portogallo e in Gran Bretagna. Il ramo continentale potrebbe essere in relazione con la tribù degli Svevi, la quale migrò dalla Svevia (Germania sudoccidentale e Alsazia) verso la Galizia e il Portogallo settentrionale.

I2a2a4 (L1229+)

Ha avuto origine circa 9.000 anni fa. Si è diviso nei due rami S18331 e Z2069 intorno ai 5.000 anni fa. S18331 è il meno comune dei due ed è sparso in tutta l’Europa occidentale. Risale al tardo periodo Neolitico/Calcolitico e potrebbe essere associato alle culture atlantiche megalitiche. Z2069 è più diffuso ma ha una distribuzione più limitata, circoscritta prevalentemente alla Germania centrale e settentrionale, all’Inghilterra, alla Normandia e ad altre parti della Francia. Si trova anche tra gli irlandesi con cognome inglese e di origine anglosassone, ma non tra quelli di origine normanna. La sua più alta incidenza in Germania e Inghilterra rispetto alla Danimarca e alla Francia, e la sua assenza in Sicilia, indicano che probabilmente è una linea più anglosassone che normanna/vichinga.

Aplogruppo I2a2b (L38/S154)

I2a2b (prima noto come I2b2) potrebbe essere comparso poco dopo l’ultimo massimo glaciale, forse 17.000 anni fa. La maggior parte dei suoi rami si sarebbe estinta e ne sarebbe sopravvissuto solo uno grazie a un patriarca vissuto probabilmente in Germania durante l’età del bronzo. Il campione L38 più antico in assoluto ha 4.000 anni e ci è arrivato dalla cultura di Unetice della Germania centro orientale. Quattro dei sei campioni provenienti dalla Cava Lichtenstein in Germania centrale, risalente a 3.000 anni fa, appartenevano anch’essi a L38+. La cava faceva parte della cultura dei campi d’urne dell’età del bronzo.

Basandosi sulla datazione STR, sembra che questa linea si sia diffusa dalla Germania all’Inghilterra attraverso il Belgio durante la tarda età del ferro, grazie alle genti celtiche delle culture di Hallstatt e di La Tène cultures. I2a2b è dunque essenzialmente un aplogruppo celtico alpino Oggi, I2a2b presenta una distribuzione per lo più limitata all’Italia alpina (per esempio in Piemonte), alla Svizzera, alla Germania (Renania), alle montagne HARZ, ai Paesi Bassi, alla Francia orientale e alle Isole Britanniche (con l’eccezione della Cornovaglia e del Galles). Alcuni campioni isolati sono stati trovati in Spagna occidentale, in Ungheria, in Romania, in Bulgaria, nella Turchia centrale e in Ucraina, tutti luoghi di insediamento dei Celti alpini.

La distribuzione di I2-L38 ricalca molto bene quella dell’aplogruppo R1b-U152 a nord delle Alpi. Entrambi gli aplogruppi si trovano con basse frequenze anche in Ungheria, in Romania, in Bulgaria e in Turchia centrale. Questo dato probabilmente riflette la migrazione dei Celti di La Tène avvenuta nel III secolo d.C. (vedi la mappa). R1b-U152 è associato sia ai Celti dell’Europa centrale (Unetice, campi d’urne, Hallstatt, La Tène) sia alle genti italiche. Dato che I2-L38 è circoscritto principalmente alle regioni alpine italiane, soprattutto nel nordovest dove si stabilirono diverse tribù galliche, è probabile che I2-L38 sia stato portato in Italia dalle migrazioni celtiche avvenute molti secoli dopo l’arrivo delle tribù italiche dalle regioni alpine del Danubio. I popoli I2-L38 sarebbero quindi autoctoni della regione tra le Alpi, la Germania centrale e i Paesi Bassi e sarebbero poi stati assimilati nella società celtica durante il periodo di Hallstatt o di La Tène.

Aplogruppo I2b

I2b (L416, L417, L418) è una sotto clade minore di cui per ora sono stati trovati solo pochi esemplari in Italia, in Croazia, in Germania, in Scozia e in Iran.

Aplogruppo I2c

I2c (L596, L597) ppotrebbe aver avuto origine intorno a 21.000 anni fa, nonostante la maggioranza dei portatori di I2c odierni condivida un antenato paterno vissuto negli ultimi 10.000 anni. L’area di origine di I2c potrebbe essere intorno all'Europa centrale del periodo mesolitico. Può essere suddiviso in quattro gruppi: A, AB, B e C.

  • Le groupe A è circoscritto geograficamente alla Svizzera, alla Germania, ai Paesi Bassi, alla Svezia, alla Polonia, alla Gran Bretagna e all’Irlanda.
  • Le groupe AB è stato trovato nel nordovest dell’Iran, nella regione del Caucaso (Armenia e Georgia), in Turchia e in Francia.
  • Le groupe B si trova con basse frequenze in Asia occidentale (Turchia, Georgia, Ossezia settentrionale, Armenia, Azerbaijan e Iran nordoccidentale), in Europa sudorientale (Moldavia, Romania, Bulgaria, Albania, Creta), nei paesi balto-slavi (Russia, Ucraina, Bielorussia, Lituania, Polonia, Slovacchia, Repubblica Ceca) e pure in Germania, in Austria, in Italia, in Spagna e in Gran Bretagna.
  • Le groupe C ha una distribuzione simile a quella del gruppo A ma è stato trovato anche in Francia, in Italia e in Norvegia.

I gruppi A e C sembra si siano diffusi rispettivamente durante l’età del bronzo celtica e nell’età del ferro insieme a R1b-S116/P312.

Inoltre, di recente è stata identificata anche la sotto clade I2c1 (L1251) Si trova principalmente in Germania, in Inghilterra e nelle regioni vicine (Irlanda, Norvegia, Francia, Italia, Polonia). Questa sotto clade pare abbia circa 6.000 anni, il che la renderebbe una linea del tardo periodo neolitico. Potrebbe essere associata ai cacciatori-raccoglitori della Germania che adottarono l’uso dell’agricoltura dopo essere entrati in contatto con gli agricoltori del vicino Oriente della cultura della ceramica lineare.



Individui Famosi

Ramo I2a1b-L621 (slavo)

Secondo l’analisi di alcuni suoi parenti, di cui potete trovare l’aplotipo nel Luther Surname DNA Project il famoso riformatore protestante Martin Lutero embra appartenesse all’aplogruppo I2a-Din-N (L147.2, noto anche come CTS5966 o CTS10228). Tra questi vi è un cugino distante 13 generazioni il cui albero genealogico è ricostruibile per intero. Potete trovare l’aplotipo di altri suoi parenti anche su ySearch (in particolare ySearch : YTE6E).

Lo scienziato e inventore serbo-americano Nikola Tesla 1856-1943), famoso soprattutto per i suoi studi sui moderni sistemi a corrente alternata (AC), per il motore a induzione, per bobina di Tesla e altre invenzioni, pare appartenesse all’aplogruppo I2a-Din-S (L147.2+). Il Projet ADN serbe sur Poreklo ha testato un Tesla proveniente dallo stesso villaggio del padre di Nikola, il quale molto probabilmente proviene dalla stessa linea.

Miklós Horthy (1868-1957) è stato Reggente del Regno di Ungheria dal 1920 al 1944. Precedentemente, fu Ammiraglio e servì come comandante in capo della Marina austroungarica negli ultimi anni della Prima Guerra Mondiale. Nel 1919, espulse i comunisti di Béla Kun dall’Ungheria e bandì il Partito Comunista Ungherese. L’anno seguente fu dichiarato Reggente e Capo dello Stato. I cugini di Horthy hanno pubblicato i loro risultati genetici su MolGen, e appartengono tutti a I2a-Din-N (o I2a1b3a secondo la nomenclatura ISOGG corrente).

Ramo I2a2a-L1193 (Isole Britanniche)

Secondo i dati dell'Hamilton Surname Project tutti i duchi de Hamilton a partire da William Douglas-Hamilton (1634-1694) appartenevano all’aplogruppo I2-M223-Isles-E L1193+. Il ducato è il rango più alto tra i titoli scozzesi. Alcuni duchi famosi sono stati per esempio il collezionista d’arte Alexander Hamilton e il pioniere dell’aviazione Douglas Douglas-Hamilton (1903-1973), (1903-1973), che fu il pilota in comando della prima spedizione aerea sul Monte Everest.

Un diretto discendente di Sir Henry Clinton (1730-1795), identificato come I2-M223, può essere ascritto con una certa sicurezza all’aplogruppo I2-Isles-E L1193+, o I2a2a1 secondo la nomenclatura ISOGG corrente. Sir Henry Clinton è stato un comandante in capo britannico durante la Guerra Civile d’Indipendenza americana. I suoi parenti da parte di padre comprendono gli conti di Lincoln e quasi tutti i duchi di Newcastle, i quali presumibilmente appartenevano tutti allo stesso aplogruppo.

Secondo il Luce Surname Project, l’editore americano Henry Luce (1898-1967) apparteneva all’aplogruppo I2-M223-Isles-E L1193+, (noto come I2a2a1 secondo la nomenclatura ISOGG corrente). Pubblicò le riviste Time, Life, Fortune e Sports Illustrated e fu definito “il privato cittadino più influente d’America”..

Ramo I2a2a-Z161 (germanico)

Il Crockett Families Project ha determinato che Davy Crockett (1786-1836), l’eroe popolare americano del XIX secolo, uomo di frontiera e poi membro del Congresso proveniente dal Tennesee, apparteneva all’aplogruppo I2a2a-CTS6433.

Il Prof. Lucotte ha testato il DNA-Y di Napoleone I, di Napoleone III e dei loro discendenti e ha confermato che Napoléon III non era il nipote biologico del primo Imperatore di Francia. Mentre Napoleone I apparteneva all’aplogruppo E-M34, Napoleone III, che si supponeva essere figlio di Luigi Bonaparte e Ortensia di Beauharnais, apparteneva invece all’aplogruppo I2a2a-CTS6433. Ciò è stato determinato analizzando il Charles de Flahaut, il quale fu l’amante della Hortense che gli diede un figlio illegittimo (il duca di Morny) solo tre anni dopo la nascita di Napoleone III. Se così fosse, quest’ultimo sarebbe il nipote del principe Charles Maurice de Talleyrand-Périgord. Un’altra possibilità è che Napoleone III fosse il figlio di Carel Hendrik Verhuell.

I risultati del Projet I-M223 hanno determinato che Andrew Johnson (1808-1875), il diciassettesimo Presidente e il sedicesimo Vice Presidente degli Stati Uniti d’America, apparteneva all’aplogruppo I2a2a (noto precedentemente come I2b1).

Crop of Chuck Norris with Mike Huckabee (photo by Craig Michaud - CC BY 3.0)

Secondo WikiTree, il campione d’arti marziali americano, attore, produttore e sceneggiatore Chuck Norris (nato nel 1940) appartiene all’aplogruppo U2a2a-Z79 (a valle di Z161). Di questa linea fanno parte anche suo fratello, il produttore e regista Aaron Norris e i suoi figli, l’attore Mike Norris e il pilota di automobili Eric Norris.

Stephen King (photo by Pinguino- CC BY 2.0)

La ricerca genealogica ha determinato che Stephen King (nato nel 1947), il famoso autore americano di romanzi horror, narrativa fantastica e fantascientifica, appartiene all’aplogruppo I2a2a-Y7272 (a valle di Z161 e S2364). King ha vinto, tra gli altri, il Bram Stoker Awards, il World Fantasy Awards e il British Fantasy Society Awards. Nel 2003, la National Book Foundation gli ha conferito la Medal for Distinguished Contribution to American Letters (Medaglia per contributi speciali alla letteratura americana).

Ramo I2a2a non determinato

Enda Kenny at the EPP Summit, Brussels (photo courtesy of the European People's Party - August 2014 - CC BY 2.0)

Il DNA del politico irlandese Enda Kenny (nato nel 1951), leader di Fine Gael dal 2002 e di Taoiseach da marzo 2011, è stato analizzato dal National Geographic. Il genetista Spencer Well ha in seguito spiegato durante la conferenza Genetic Genealogy tenutasi in Irlanda nel 2014 che la sua sotto clade è I2-M223 CTS616+.

Ramo I2c

Il I2b L415 I2c L596 Haplogroup Project è riuscito a determinare che l’aplotipo della casa georgiana degli Tsitsishvili era I2c2b2. Il membro più famoso è Tsitsishvili est I2c-B (L596+). Le membre le plus célèbre de cette dynastie fut Pavel Tsitsianov (1754-1806), un commandant militaire et général d'infanterie de la Russie impérial, qui a également servi comme commandant des troupes russes en Géorgie et vice-roi du Caucase.

Secondo il libro Old World Roots of the Cherokee (p.42). la leggenda del rock americano e icona Elvis Presley (1935-1977) apparteneva all’aplogruppo I. Il nonno paterno di Elvis nacque fuori dal matrimonio e prese il cognome della madre. Il suo DNA-Y presenta numerose corrispondeze con il cognome scozzese Wallace che all’interno dell’aplogruppo I appartiene all’aplogruppo estremamente raro I2c1a2a1a1a (F2044).

Altri membri dell’aplogruppo I2

  • Myles Standish (sotto clade I2a2b-L38): fu un passeggero della Mayflower, firmatario del Mayflower Compact e leader militare della colonia di Plymouth. Il Mayflower DNA Project ha analizzato alcuni suoi discendenti.
  • Ethan Allen (sotto clade I2a2a-Y6099): fu un generale della milizia del Vermont, politico, e fu uno scrittore famoso per avere dato il suo contributo alla fondazione dello stato del Vermont e per aver conquistato Fort Ticonderoga durante la guerra di rivoluzione americana. Suo fratello Ira Allen, è stato fondatore dell’Università del Vermont. Un diretto discendente di suo fratello Hemen e altri discendenti dei suoi antenati immigrati sono stati identificati come appartenenti alla clade I2-Y6099, che rappresenta una clade particolare e poco comune di I2-M223. L’identificazione è stata fatta dal Allan/Allen/Allin Surname DNA Project.
  • Nicholas Biddle (sotto clade I2a2b-L38): fu presidente della Second Bank degli Stati Uniti. Veniva dall’importante famiglia Biddle, ed è probabile che anche altri suoi parenti portassero la mutazione I2, inclusi il milionario Anthony Joseph Drexel Biddle, il Generale John Biddle, e il regista John Biddle. La sua famiglia è stata analizzata da BiddleEtc.
  • Oliver Winchester (sotto clade I2a1a-L161): fu un produttore d’armi che diede il suo nome all’omonimo fucile. Il Winchester DNA Project classifica la sua famiglia nell’aplogruppo I2a-Isles-B L161+.
  • Živojin Mišić (sotto clade I2a1b-CTS10228): fu un Voivoda (comandante militare) serbo famoso per i suoi successi militari durante la prima guerra mondiale e in altri conflitti. Sinisa Jerkovic ha fornito a Poreklo l’aplotipo dei suoi cugini, insieme ad argomentazioni in favore della sua parentela con la famiglia Božovic e della sua ascendenza dal guerriero serbo del XV secolo Capitan Gojko.
  • Noe Zhordania (sotto clade I2c2-PF3827): fu il Primo Ministro della Repubblica di Georgia per la maggior parte della sua vita. Fu anche il leader, in esilio dal 1921 al 1953, del Governo DRG. Un suo discendente è stato identificato come I2c. Questo campione è disponibile nel ySearch ID: DUPCV.
  • Huey Long (sotto clade I2a2b-L38): fu un politico della Louisiana famoso per le sue politiche di sinistra e per il suo motto “Ogni uomo è un Re”. Fu assassinato nel 1935. La sua famiglia è stata analizzata dal Long Surname DNA Project.
  • Jack Nance (sotto clade I2a1a-L161): è stato un attore americano famoso per il suo ruolo in Eraserhead e in altri film. I suoi parenti sono stati testati dal Nance DNA Project.
  • Taymuraz Mamsurov (sotto clade I2c2-PF3827): dal 2005 al 2015 fu il Presidente della Repubblica dell’Ossezia del Nord-Alania. L'Ossetian DNA Project ha identificato il suo aplotipo come I2c L596+ PF3827+.
  • Matt Mead (sotto clade I2a1a-L233): è un politico americano che è stato il trentaduesimo Governatore del Wyoming a partire dal 2011. I suoi parenti sono stati analizzati dal Mead Surname DNA Project.
  • Eddie Izzard (sotto clade I2a2a-L1229): un comico, attore e scrittore inglese che ha partecipato alla serie televisiva The Riches. Un documentario della BBC in cui ha figurato, Meet the Izzards, ha affermato che apparteneva all’aplogruppo I2 e combacia con i nomi Frerichs e Speer.


Copyright © 2004-2022 Eupedia.com All Rights Reserved.