Eupedia
Eupedia Genetics


Eupedia > Genetica > Aplogruppi > Aplogruppo J2

Aplogruppo J2 (DNA-Y)

English version Version française
Contenuti

Autore: Maciamo Hay. Traduzione italiana da Enea Sagittario.

Origini

Sembra che l’aplogruppo J2 sia apparso per la prima volta dalle parti del Medioriente verso la fine dell’ultima glaciazione, tra 15.000 e 22.000 anni fa. I più antichi campioni J2a mai ritrovati fin ora sono stati identificati nella cava di Hotu in Iran settentrionale (9.100-8.600 a.C., Lazaridis et al. 2016), e a Kotias Klde in Georgia (7.940-7.600 a.C., Jones et al. (2015)).). Questi ritrovamenti confermano che J2 era già presente intorno al Caucaso e nella regione meridionale del Caspio durante il Mesolitico. Il primo campione neolitico di J2 corrisponde a un J2b ritrovato a Tepe Abdul Hosein, nell’Iran nordoccidentale, risalente a 10.000 anni fa, un periodo durante il quale l’Iran si trovava nel Neolitico preceramico (Broushaki et al. 2016).

Senza nulla togliere alla sua presenza capillare nell’Asia occidentale odierna, J2 non sembra sia stata una delle linee fondamentali per lo sviluppo e per la diffusione della coltivazione di cereali che dalla Mezzaluna fertile e dalla penisola Anatolica passò in Europa. È probabile che alla fine dell’ultima glaciazione, avvenuta 12.000 anni fa, diversi uomini J2 si fossero già stabiliti in gran parte dell’Anatolia, nel Caucaso meridionale e in Iran. È possibile che i cacciatori-raccoglitori J2, in seguito divenuti pastori di pecore e capre, vivessero nella Mezzaluna fertile anche durante il Neolitico, nonostante si pensi che lo sviluppo della prima agricoltura cerealicola sia avvenuto a opera di uomini appartenuti principalmente agli aplogruppi G2a (per quanto riguarda il ramo settentrionale che va dall’Anatolia all’Europa) e agli aplogruppi E1b1b e T1a (per quanto riguarda il ramo meridionale che va dal Levante alla penisola Arabica e all’Africa settentrionale).

Mathieson et al. (2015) ha analizzato il DNA-Y di 13 agricoltori dell’inizio del Neolitico ritrovati nel sito di Barcin (6.500-6.200 a.C.) nella penisola Anatolica nordoccidentale. Tra questi solo uno apparteneva all’aplogruppo J2a. Lazaridis et al. (2016) ha invece testato 44 campioni provenienti dal Vicino Oriente, inclusi quelli di alcuni agricoltori neolitici della Giordania e dell’Iran occidentale, ma solo il campione iraniano appena menzionato (vedi primo paragrafo) è risultato essere un J2a. Allo stesso modo, tra più di altri 100 campioni di DNA-Y risalenti al Neolitico e provenienti dalle più importanti culture europee, sono stati identificati solo due J2: uno ci è arrivato dalla cultura di Sopot e l’altro dalla proto cultura di Lengyel, entrambi ritrovati in Ungheria e risalenti a circa 7.000 anni fa. J2 è assente anche nelle culture indoeuropee calcolitiche e dell’Età del bronzo, se si esclude un campione J2a1b ritrovato in Ungheria e risalente alla cultura di Kyjatice della fine dell’Età del bronzo (circa 1.150 a.C., vedi Gamba et al. 2014), un ramo minore della cultura dei campi d’urne, che si distingue dalle tipiche culture indoeuropee per il suo uso dell’incinerazione al posto dell’inumazione dei cadaveri in tombe singole.

Al momento non sono stati testati campioni ritrovati in Asia centrale o meridionale, ma la distribuzione geografica moderna di J2 suggerisce che questo aplogruppo potrebbe essersi disperso in queste aree inizialmente durante il Neolitico: si sarebbe diffuso verso l’Asia meridionale e centrale partendo dai monti Zagros attraverso il plateau iraniano, mentre sarebbe andato verso la Russia (Idel-Ural) passando attraverso il Caucaso. Probabilmente, più che allo sviluppo dell’agricoltura cerealicola del Levante, la prima espansione di J2 si può correlare alla diffusione della domesticazione dei bovini e delle capre (cominciata intorno all’ 8.000-9.000 a.C.).

Ci sarebbe stata poi una seconda espansione in concomitanza con l’avvento della metallurgia. J2 potrebbe essere la principale linea paterna della cultura di Kura-Araxes (che va dalla tarda Età del rame alla prima Età del bronzo), che si espanse dal Caucaso meridionale alla Mesopotamia settentrionale e al Levante. In seguito, J2 potrebbe essersi propagato attraverso la penisola Anatolica e il Mar Mediterraneo orientale con l’avvento delle prime civiltà della tarda Età del bronzo e con l’inizio dell’Età del ferro.

Diverse civiltà mediterranee e mediorientali hanno prosperato nei territori dove J2 era preponderante. È il caso degli Hatti, degli Hurriti, degli Etruschi, della civiltà minoica, dei Greci, degli Fenici (e dei Cartaginesi), degli Israeliti, e, in misura minore, anche dei Romani, degli Assiri e dei Persiani. Tutte le grandi civiltà marittime dalla media Età del bronzo all’Età del ferro, furono dominate da J2.

C’è una chiara associazione tra le antiche civiltà J2 e il culto del toro. La prova più antica di questo culto si può far risalire alla penisola Anatolica centrale del periodo neolitico, soprattutto ai siti di Çatalhöyük e di Alaca Höyük. Le rappresentazioni di tori sono onnipresenti negli affreschi minoici e nelle ceramiche di Creta. Figure con maschere di toro e altari di pietra raffiguranti tori cornuti sono stati trovati a Cipro (risalenti addirittura al Neolitico, periodo durante il quale pare sia avvenuta la prima espansione di J2 dall’Asia occidentale). Gli Ittiti, i Sumeri, i Babilonesi, i Cananei e i Cartaginesi possedevano tutti divinità rappresentate da tori (in contrasto con i pantheon indoeuropei o dell’Asia orientale). Il toro sacro dell’Induismo, Nandi, presente in tutti i templi dedicati a Shiva o a Parvati, non ha un’origine indoeuropea, ma si può far risalire alla civiltà della valle dell’Indo. Anche Creta con la sua civiltà minoica, la penisola Anatolica ittita, la Battria e la valle dell’Indo condividono la tradizione della taurocatapsia, cioè il rituale che consiste nello schivare un toro che carica. Oggi sopravvive nella tradizione della Corrida in Andalusia (Spagna) e in Provenza (Francia), due regioni con un’alta percentuale di linee J2.

Distribuzione geografica

Distribuzione dell’aplogruppo J2 in Europa, nel Medioriente e in Africa settentrionale

Distribuzione dell’aplogruppo J2 in Europa, nel Medioriente e in Africa settentrionale


La frequenza maggiore di J2, a livello mondiale, si trova tra gli Ingusci (88% di tutte le linee maschili) e tra i Ceceni (56%) del nordest del Caucaso. Entrambi appartengono al gruppo etnico dei Vainakh che ha abitato questi territori almeno a partire dal 3.000 a.C.. La loro lingua è imparentata alla lontana con le lingue del Dagestan, ma a parte questo non condivide alcun legame con nessun altro gruppo linguistico. In ogni caso, le genti del Dagestan (Dargini, Lezgini, Avari) appartengono prevalentemente all’aplogruppo J1 (84% tra i Dargini) mentre la linea J2 tra essi è quasi completamente assente. J2 si trova con un’alta incidenza anche in altre popolazioni caucasiche, inclusi gli Azeri (30%), i Georgiani (27%), i Cumucchi (25%) e gli Armeni (22%). Ciò nonostante, è poco probabile che il Caucaso sia il luogo di origine di J2, perché questa regione presenta una diversità genetica molto limitata. La maggior parte delle genti caucasiche appartengono alla stessa sotto clade CTS6804 e condividono un antenato paterno comune che visse circa 7.500 anni fa, al tempo dell’espansione neolitica verso il Caucaso.

I Ceceni e gli Ingusci appartengono quasi esclusivamente alla clade Y7800 la quale si è formata solo 2.000 anni fa e ha un TMRCA di circa 1.500 anni. Dunque è più probabile che le alte frequenze osservate in queste regioni siano dovute a un effetto del fondatore, come per esempio la proliferazione di qualche linea reale o di alcuni capitribù grazie a una lunga tradizione di poligamia, una pratica che in Russia si è cercato di sopprimere solo con la conquista del Caucaso, avvenuta nel XIX secolo.

Fuori dal Caucaso, le frequenze maggiori di J2 si osservano a Cipro (37%), a Creta (34%), nell’Iraq settentrionale (28%), in Libano (26%), in Turchia (24%, con picchi del 30% nella regione di Marmara e nella sua parte centrale), in Grecia (23%), in Italia centrale (23%), in Sicilia (23%), in Italia meridionale (21.5%), in Albania (19.5%) e tra le popolazioni ebraiche (dal 19 al 25%).

Un quarto della popolazione Valacca (formata da comunità isolate nei Balcani e parlanti una lingua romanza) appartiene a J2, una percentuale di molto superiore alla media riscontrata in Macedonia e nella Grecia settentrionale dove vivono. Questo dato, insieme al fatto che parlino una lingua discesa dal Latino, suggerisce che potrebbero avere una forte ascendenza romana (o per lo meno italiana) rispetto agli altri gruppi etnici presenti nei Balcani.

Sotto cladi

Se non avete dimestichezza con la genealogia genetica visitate la pagina Introduzione alla filogenetica per capire come leggere un albero filogenetico.

Albero filogenetico dell'aplogruppo J2 (DNA-Y) - Eupedia

Albero filogenetico dell'aplogruppo J2a1-PF5116 (DNA-Y) - Eupedia

Albero filogenetico dell'aplogruppo J2a1-PF5160 (DNA-Y) - Eupedia

L’aplogruppo J2 è diviso in due sotto cladi principali: J2a (M410, L152, L212/PF4988, L559/PF4986) e J2b (M12, M102, M221, M314).

  • J2a1-M47 si trova con basse frequenze (1-5%) nella penisola Anatolica, in Georgia, in Iran, in Iraq e negli stati del Golfo Persico.
  • J2a1-M67 è la sotto clade più comune nel Caucaso (Vainakh, Ingusci, Ceceni, Georgiani, Osseti, Balcanici) e nel Levante (Libanesi, Ebrei). È molto comune anche in India occidentale, nella penisola Arabica, nella penisola Anatolica (specialmente nel nordovest), in Grecia (soprattutto a Creta), in Italia (soprattutto nelle Marche e nell’Abruzzo) e nella penisola Iberica. M67 probabilmente fu la linea principale che nell’Età del bronzo si espanse dal Caucaso alla Grecia verso occidente e nella valle dell’Indo verso oriente.
  • J2a1-M68 è una sotto clade minore che si trova in Iraq e in India
  • J2a1-M319 è stata trovata soprattutto in Grecia (Creta) e in Italia e, con basse frequenze, intorno all’Europa occidentale (diffusa forse dai Romani).
  • J2a1-M339 è una sotto clade anatolica molto poco diffusa
  • J2a1-M419 è una sotto clade minore rilevata in Iran settentrionale.
  • J2a1-P81 è una sotto clade anatolica minore.
  • J2a1-L24 è la sotto clade di J2a più diffusa, la sua distribuzione abbraccia un territorio che va dal Medioriente all’Europa, all’Africa settentrionale e all’Asia meridionale.
    • J2a1-M158 è stato trovato nella penisola Anatolica, nella penisola Iberica, in Pakistan e in India.
    • J2a1-L84 è una sotto clade minore trovata nel Balcani.
    • J2a1-L25 è il ramo principale di L24 ed è suddiviso in diverse sotto cladi.
      • J2a1-F3133 si trova nella penisola Anatolica, in Siria, in Iran, in Asia centrale e in Arabia Saudita.
        • J2a1-F761 è la sotto clade europea occidentale di F3133, si trova in Italia, in Francia, nel Benelux e in Inghilterra.
        • J2a1-L192.2 si trova nella penisola Anatolica, in Iran e nel Kerala (India). È presente anche in Tunisia (M’saken).
      • J2a1-PF4888 si trova in Medioriente e tra gli Ebrei Ashkenazi (sotto clade F659: Katz e Cohen)..
      • J2a1-Z387 e la sua sotto clade principale L70 (DYS445≤7) si trovano in tutta l’Europa continentale ma anche, con frequenze minori, in Medioriente.
  • J2a1-PF5169 è una sotto clade rara presente in Arabia Saudita, in Svizzera, in Germania meridionale e in Inghilterra.
  • J2a2-PF7381 si trova a basse frequenze in Europa meridionale e orientale e nel Caucaso.
  • J2b1-M205 si trova soprattutto nella parte meridionale dei Balcani e nella penisola Anatolica.
  • J2b2-M241 si trova soprattutto in Europa centrale, orientale e sudorientale e in India.

Storia

J2a mediorientale e europeo: da Kura-Araxes ai Greci e ai Romani

È molto probabile che J2a, J1-Z1828, L1b, T1a-P77 e G2a-L293 fossero le linee maschili dominanti nella cultura dell’Età del Bronzo di Kura-Araxes, la quale si espanse dal Caucaso meridionale fino alla parte orientale della penisola Anatolica, alla Mesopotamia settentrionale e all’Iran occidentale. Da quel momento in poi, gli uomini J2 hanno rappresentato una porzione consistente delle popolazioni dell’Età del bronzo e del ferro come gli Hurriti, gli Assiri o gli the Ittiti. È possibile che la metallurgia del bronzo si sia diffusa dal Caucaso meridionale attraverso il plateau iraniano fino alla valle dell’Indo, dando luogo alla civiltà di Harappa (vedi sotto).

Sia i Fenici che gli Ebrei, i Greci e i Romani contribuirono tutti alla presenza di J2a nella penisola Iberica. La frequenza particolarmente alta di J2a e di altri aplogruppi del Vicino Oriente (J1, E1b1b, T) nella sua parte meridionale, suggerisce che i Fenici e i Cartaginesi abbiano giocato un ruolo decisivo rispetto alle altre popolazioni. Considerando che furono i primi ad arrivare in queste aree, ciò appare sensato: furono quelli che fondarono il maggior numero di città (inclusa Cadice, la più antica città della penisola Iberica), e le aree dei loro insediamenti combaciano quasi perfettamente con le zone dell’Andalusia meridionale, dove J2 si trova con maggior frequenza.

L’alta incidenza di J2a in Italia è dovuta in gran parte alla migrazione degli Etruschi dalla penisola Anatolica occidentale verso l’Italia settentrionale e centrale, nonché alla colonizzazione greca dell’Italia meridionale. In ogni caso, sia gli Etruschi che i Greci avrebbero portato con loro molte altre linee di DNA-Y, incluse G2a, J1, R1b-Z2103, T1a e probabilmente anche E-M34. L’incidenza di J2a sarebbe stata più alta tra i Greci rispetto agli Etruschi, e in particolar modo tra i Greci insulari che colonizzarono la Magna Grecia. L’immigrazione dal Mediterraneo orientale verso Roma durante l’Impero Romano, e in seguito dalla penisola Anatolica, dalla Tracia e dalla Grecia durante il periodo bizantino (in particolare verso l’Italia del nordest), hanno aumentato ulteriormente l’incidenza di J2 nella penisola.

Diverse sotto cladi di J2a comuni in Italia si trovano principalmente nella sua parte meridionale (M319, M92, Z467, Z7671, tutte sotto cladi di L558) ed è probabile che abbiano un’origine greca. In Europa, la più alta concentrazione di J2a si riscontra a Creta (32%) e in Calabria (26%). M319, una delle sotto cladi principali in Grecia, in Italia e in Europa occidentale, raggiunge il suo massimo a Creta (6-9%).

J2a1-Z435 romano

Probabilmente i Romani contribuirono al diffondersi dell’aplogruppo J2 all’interno dei loro confini, almeno a giudicare dalla distribuzione di J2 in Europa (frequenza oltre il 5%), che rispecchia in modo incredibilmente accurato i confini dell’Impero Romano (almeno una volta che si sia considerato il fatto che le invasioni germaniche hanno abbassato la frequenza di J2 tra il Belgio e la Svizzera). Dal punto di vista genetico, J2a è estremamente variabile in Italia, ma il ramo più comune presente in tutta la penisola, e quindi quello che con maggiore probabilità è legato a una diffusione romana, è L70, e in particolare la sua sotto clade Z435. Oggi tutti i portatori di L70 discendono da un singolo antenato paterno che visse circa 5.000 anni fa, cioè intorno al periodo in cui i proto Indoeuropei avrebbero cominciato a invadere l’Europa centrale spostandosi dalle steppe pontiche. Quale fosse la localizzazione geografica di J2-L70 a quei tempi non è ancora chiaro. Potrebbe essere stato presente nelle steppe insieme a quel ramo dei proto Indoeuropei (per lo più R1b) che si spostò dai Balcani verso l’Europa centrale. Una seconda alternativa è che L70 si sia originato nella penisola Anatolica o in Grecia, e che si sia poi spostato in Italia grazie alla migrazione che diede poi origine alla civiltà etrusca.

Z435 si è formato circa 3.600 anni fa e ha un TMRCA di soli 3.100 anni (±300 anni). Quest’ultimo corrisponde circa al periodo dell’invasione della penisola Italiana da parte delle tribù italiche che migrarono passando per le Alpi. Z435 ha diverse sotto cladi, la maggior parte delle quali è stata identificata proprio nell’Italia centrale. Ciò potrebbe voler dire che Z435 era una delle linee originali degli Italici, oppure che essa fosse già presente in Italia e che fu poi assimilata da queste tribù. La sotto clade PF5456 non ha nemmeno 2.500 anni e sarebbe emersa dopo la fondazione di Roma. Al di fuori dell’Italia, oggi si trova in posti molto diversi come il Portogallo, la Spagna, la Francia, la Gran Bretagna, il Belgio, la Germania meridionale, l’Austria, la Bulgaria, la Tunisia e il Libano, tutte regioni colonizzate dai Romani. Z2177, un’altra sotto clade di Z435, ha poco più di 3.000 anni. Le sue molte sotto cladi oggi sono sparpagliate intorno all’Italia (Italia settentrionale, Toscana, Lazio, Sicilia, Sardegna) e in posti come la Svizzera, la Germania sudoccidentale, la Gran Bretagna, la Spagna, la Romania, la Grecia, la Turchia, la Siria: anche queste sono regioni che furono parte dell’Impero Romano. Tra tutti i paesi, l’Italia è certamente quella con la concentrazione più alta di Z2177.

J2a in Asia centrale e meridionale: le civiltà di Harappa e di Oxus

All’interno del subcontinente indiano, J2a raggiunge la sua frequenza massima (15-25%) intorno al confine indo-pakistano, dal Punjab fino al Gujarat e al Sindh. Questa regione corrisponde perfettamente al confine della civiltà della valle dell’Indo, dell’Età del bronzo, conosciuta anche come civiltà di Harappa, che durò dal 3.300 al 1.300 a.C. e che praticava l’adorazione del toro proprio come le altre civiltà J2a. La civiltà Harappa cominciò a utilizzare il bronzo intorno al 3.000 a.C., qualche secolo dopo la sua comparsa nella cultura Majkop (dal 3.700 a.C.) e nella cultura di Kura-Araxes (dal 3.500 a.C.) del Caucaso, le quali per prime cominciarono a farne uso regolarmente. Mentre la cultura Majkop era strettamente collegata alla cultura di Jamna delle steppe pontiche-caspiche e si pensa sia associata ai proto Indoeuropei e agli aplogruppi R1a e R1b, la cultura di Kura-Araxes sarebbe quella che ha permesso il diffondersi degli aplogruppi-Y J1 e J2a intorno al Medioriente, rimpiazzando le società neolitiche associate agli aplogruppi G2a e G2b.

Al momento scarseggiano le evidenze archeologiche di una migrazione di massa dal Caucaso meridionale verso la valle dell’Indo, ma essa non può essere esclusa del tutto, dato che è ormai provato che una migrazione indoeuropea su vasta scala, dalle steppe pontiche-caspiche verso l’Europa e l’Asia centrale, abbia avuto luogo durante lo stesso periodo. Non c’è ragione di credere che le genti J2a della cultura di Kura-Araxes non possano essersi espanse allo stesso modo verso occidente in Anatolia, in Grecia e in Italia e verso oriente in Iran, in Asia centromeridionale, in Pakistan e in India.

Un altro gruppo di J2a con una frequenza vicina al 15% è presente in Battria, in Asia centromeridionale, in quelli che oggi sono il Pakistan, il Turkmenistan orientale, l’Uzbekistan meridionale e il Tajikistan occidentale. Questa regione corrisponde al Complesso archeologico battriano-margiano (BMAC), conosciuto anche come Civiltà Oxus, che fiorì tra il 2.300 e il 1.700 a.C.. I buoi erano usati per trainare carri muniti di ruote e i cammelli furono addomesticati proprio in questa regione verso il 2.500 a.C., appena prima della comparsa di questa civiltà. Il BMAC fu infine rimpiazzato dalle migrazioni indoiraniane dalla cultura di Andronovo e dalla cultura di Sintashta più settentrionali, ritrovandosi così “indoeuropeizzate”. Gli Indoariani continuarono la loro espansione verso sud invadendo il Pakistan settentrionale e l’India nordoccidentale tra il 1.800 e il 1.500 a.C., causando il declino della civiltà della valle dell’Indo intorno al 1.300 a.C..

In Asia meridionale si può trovare una vasta gamma di rami di J2a. Alcuni hanno più di 10.000 anni (CTS6002, F3133, M68, M319, PF5174, Z6065) e potrebbero essersi spostati dall’Asia occidentale a quella meridionale durante il Neolitico, il Calcolitico o durante l’inizio dell’Età del bronzo. Basandosi sulla loro phylogeografia, F3133 e M319 sarebbero associati all’espansione degli Kura-Araxes. Y21500 ha un TMRCA di 3.700 anni e si trova anche in Russia, il che suggerirebbe un’origine Indoariana – forse quella di una delle sotto cladi di J2a1 che venne assimilata dagli invasori R1a in Asia centrale prima della conquista del subcontinente indiano. In India occidentale e in Pakistan è possibile trovare anche alcune cladi molto più giovani, come L534 (con un TMRCA di 2.800 anni) e YSC246 (TMRCA di 1.750 anni) che sarebbero arrivate in India in tempi storici, forse durante il periodo Moghul.

J2b: dall’Iran del Neolitico agli Indoeuropei

La distribuzione di J2b è molto diversa se comparata a quella di J2a. A prima vista, la sua distribuzione moderna sembrerebbe avere una forte associazione con le culture calcolitiche e neolitiche dell’Europa sudorientale. Eppure, al momento, J2b non è mai stato identificato in reperti europei provenienti dal Neolitico, dal Calcolitico o dall’Età del bronzo, né dalla Mezzaluna fertile neolitica o calcolitica. J2b è assente anche dall’Anatolia centrale e occidentale, ma è presente nella sua parte orientale e nell’Iran occidentale, così come nella regione Idel-Ural e, più nello specifico, tra i Mordvini, i Ciuvasci e i Tartari. Il più antico campione J2b conosciuto ci è arrivato dal sito del Neolitico preceramico di Tepe Abdul Hosein, in Iran occidentale, risalente a circa 10.000 anni fa. Questo rappresenta la prova più lampante che J2b abbia avuto origine o sui monti Zagros o nel Caucaso, e non nelle pianure della Mezzaluna fertile.

La gran parte delle linee J2b sono parte di J2b2 e delle sue sotto cladi. Mentre le linee J2b* e J2b1 restano circoscritte principalmente al Caucaso, alla penisola Anatolica orientale e ai Balcani, J2b2 si trova anche nelle steppe pontiche e in Asia centrale e meridionale, specialmente in India. Nonostante J2b2 si sia formato 14.000 anni fa, quasi tutti i membri europei di questo gruppo appartengono al ramo L283 e condividono un antenato comune che visse 6.000 anni fa. Il 99% di questi cade nel gruppo Z628 (noto anche come Z597), con un antenato comune vissuto 4.500 anni fa.

L’ipotesi più probabile riguardo alla presenza di J2b2 in Europa è che, partendo dall’Iran occidentale, sia penetrato nelle steppe pontiche attraversando il Caucaso durante il Neolitico o durante il Calcolitico, e si sia poi spostato nella regione Idel-Ural, dove sarebbe stato assorbito dalle tribù R1a-Z93 all’inizio dell’Età del bronzo. Poi, tra i 4.300 e i 3.500 anni fa, si sarebbe espanso dall’Idel-Ural verso l’Asia centrale e meridionale seguendo le invasioni Indoariane e sarebbe rimasto una linea minore all’interno delle popolazioni dominanti R1a-Z93. Altre linee J2b potrebbero essersi ritrovate nei Balcani durante una delle innumerevoli invasioni partite dalle steppe tra l’Età del bronzo e il Medioevo..

Un’altra spiegazione possibile è che una minoranza di J2b2 abbia accompagnato R1b-M269 nella sua migrazione dall’Idel-Ural fino al Caucaso durante la prima fase dell’Età del bronzo, contribuendo alla propagazione del linguaggio proto indoeuropeo e della metallurgia del bronzo fino alle steppe caspiche, prima che questa nuova cultura si espandesse in Asia centrale e meridionale. Il punto debole di questa ipotesi è che non è in grado di spiegare perché le linee R1b fossero molto più diffuse rispetto a J2b2 in Europa ma non in Asia meridionale.

Il più antico campione J2b2-L283 recuperato finora proviene da un individuo vissuto nella Croazia meridionale della tarda età del bronzo (1.700-1.500 a.C.) (Mathieson et al. 2017). Il suo genoma possiede circa il 30% di componente delle steppe e il 15% di componente dei Cacciatori-Raccoglitori Orientali (EHG), cosa che suggerirebbe un suo recente arrivo proprio dalle steppe. Era accompagnato da una donna che presenta una composizione genetica simile, ed entrambi possiedono un DNA mitocondriale tipico delle steppe pontico-caspiche (I1a1 and W3a). La cronologia, la localizzazione e la composizione genetica di questi campioni combaciano con la colonizzazione delle Alpi dinariche da parte degli Illiri che si pensa abbia avuto luogo tra il 1.600 e il 1.100 a.C.. Gli Illiri potrebbero essere stati tra gli ultimi abitanti dalle regioni del Volga a essere costretti a migrare dalle steppe a causa dell’invasione delle tribù nordiche R1a che diedero poi luogo alla cultura di Srubna (dal 2.000 a.C.). Dopo aver raggiunto l’Illiria, le linee J2b2b-L283 avrebbero considerevolmente aumentato la loro frequenza originaria attraverso un effetto del fondatore.

Sia J2b1 che J2b2-L283 sono presenti ad alte frequenze anche in Grecia e nelle regioni che una volta facevano parte del mondo greco (Ionia, Magna Grecia). In ogni caso a Creta risultano quasi completamente assenti, dove invece dominano le linee J2a1. J2b non è stato mai trovato nemmeno tra le popolazioni anatoliche del neolitico o tra gli agricoltori europei, ed è assente in Anatolia centrale. Ciò suggerisce che J2b non avrebbe a che fare né con i Greci neolitici né con la civiltà minoica, ma potrebbe essere arrivato in Grecia con i Micenei, un’altra popolazione che sembra sia stata spinta fuori dalle steppe dall’avanzata della cultura di Srubna. Alla luce di ciò, sia gli Illiri che i Micenei (e possibilmente gli Albanesi) sarebbero i discendenti di genti migrate dalle steppe verso l’Europa sudorientale durante la media o la tarda età del bronzo. Questa migrazione sarebbe stata particolarmente ricca di linee J2b provenienti dalla regione centrale del Volga. Questo spiegherebbe perché è stato così difficile identificare delle linee R1a o R1b di origine micenea o illirica. L’unica varietà di R1b trovata con una frequenza sufficientemente alta in Europa sudorientale, in Grecia in particolare, è R1b-Z2103, cioè il ramo presente nella cultura orientale di Jamna e della regione Idel-Ural.

J2b2-Z2432: l’espansione neolitica dall’Asia occidentale all’Asia meridionale

L’altra sotto clade principale di J2b2 è Z2432, che si differenziò da L283 circa 10.000 anni fa durante la prima parte del neolitico. Questo ramo oggi si trova quasi esclusivamente in Asia meridionale, tranne alcuni sporadici campioni identificati in Medioriente (Siria, Iraq, la penisola Arabica, Egitto). Con tutta probabilità rappresenta i discendenti degli agricoltori neolitici iraniani emigrati nel subcontinente indiano, nonostante al momento non si possa escludere che alcune cladi siano emigrate più tardi dall’Iran, a partire dal calcolitico o dall’età del bronzo.

Distribuzione dell’aplogruppo J2b (M102) in Europa, nel Medioriente e in Africa settentrionale

Distribuzione dell’aplogruppo J2b (M102) in Europa, nel Medioriente e in Africa settentrionale

Individui famosi

Coat of Arms of the Earls of Eglinton (work by Czar Brodie - Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported license)

Gli Earls di Eglinton, (Conti), una famiglia nobile scozzese discendente da Hugh Montgomerie, primo Earl di Eglinton (circa 1460-1545) appartengono all’aplogruppo J2a1-Y22056 (anche noto come Z40262), almeno secondo il FTDNA Montgomery DNA Project. La loro clade più profonda deriva da Y7010 e da Y14434. L’antenato comune più recente di questa clade visse approssimativamente 550 anni fa, e potrebbe corrispondere a Alexander Montgomerie (morto nel 1470), primo Lord Montgomerie.

Coat of Arms of the Rothschild family (work by Mathieu CHAINE - Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported license)

La famiglia Rothschild, che ha dato vita a un impero bancario e finanziario internazionale, ha acquisito il patrimonio più vasto della storia moderna e nel XIX secolo ha stabilito una vera e propria dinastia. Sulla base dei risultati ottenuti dal Rothschild DNA Project e delJ2-M172 Haplogroup Research pare appartengano all’aplogruppo J2a1-Y23457 (sotto M67, Z467 and Y15238).

John Curtin (1885-1945), il quattordicesimo Primo Ministro australiano dal 1941 al 1945 è stato identificato come membro dell’aplogruppo J2a1-F3133 secondo il Curtin Clan Y-DNA Project. La famiglia Curtin appartiene alla sotto clade profonda Y14698 (nota come FGC9962), a valle di Z7706 e di Y14699.

Burt Bacharach

Burt Bacharach (nato nel 1928) è un cantautore americano, compositore, produttore discografico e pianista. Ha vinto sei Grammy Award e tre Academy Award (Oscar), è conosciuto per le numerose hit composte tra gli ani ’50 e gli anni ’80. Appartiene alla sotto clade J2a1-L556/L560.

Mike Nichols

Mike Nichols (1931-2014) è stato un regista televisivo, teatrale e cinematografico tedesco naturalizzato americano, nonché scrittore, produttore e comico. Fa parte del ristretto numero di persone ad aver vinto un Emmy, un Grammy, un Oscar e un Tony Award. Apparteneva alla sotto clade J2a1b.

Adam Sandler (photo by Angela George - CC BY-SA 3.0)

Secondo le the analisi fatte su un parente, l’attore hollywoodiano, sceneggiatore e produttore Adam Sandler (nato nel 1966) appartiene all’aplogruppo J2a1-Z30390 (derivato da M67 e L210).

Ben Affleck speaking at a rally for Feed America in 2009 (CC BY-SA 2.0)

L’attore e regista americano Ben Affleck, famoso tra le altre cose per i suoi ruolo in Good Will Hunting, Shakespeare in Love, Pearl Harnor, Daredevil e Hollywoodland, e il fratello Casey Affleck, anche lui attore, regista, sceneggiatore e produttore, sono stati identificati come membri dell’aplogruppo J2a1d (M319) attraverso un test fatto proprio su Ben e rivelato dalla serie TV della PBS Finding Your Roots. Discendono da Robert Affleck (1785-1854), annoverato nella lista del J2 Y-DNA Project.

Altri membri famosi dell’aplogruppo J2

  • Friedrich Engelhorn (sotto clade J2a): fu un industriale tedesco e il fondatore della BASF nel 1865.
  • John Lorimer Worden (sotto clade J2b2): fu un retroammiraglio che servì’ durante la Guerra Civile americana. Comandò il vascello Monitor contro il il vascello Confederato Virginia (originariamente chiamato Merrimack) durante la prima battaglia tra navi corazzate avvenuta nel 1862.
  • The Younger brothers (sotto clade J2a1h2a1-FGC24630): Cole, Jim e Bob Younger furono i membri più importanti della gang di fuorilegge James-Younger che fu in attività nell’America del XIX secolo. Tra questi vi era Jesse James. Il loro aplogruppo paterno è stato identificato dal Younger DNA Project basandosi sui risultati di cinque partecipanti con una solida documentazione genealogica. La loro sotto clade profonda è a valle di L25>L70>Z2177>PH185.
  • Sir John Anthony Pople (sotto clade J2b1b-PF7344): fu un chimico teorico che vinse il Premio Nobel per la chimica nel 1998.
  • Nicholas M. Donofrio : fu il Vice Presidente Esecutivo dell’Innovazione e della Tecnologia all’IBM fino al 2008.
  • Dr. Mehmet Oz (sotto clade J2a1b): chirurgo cardiotoracico turco naturalizzato americano, autore e personaggio televisivo che presenta il programma The Dr. Oz.
  • Matt Lauer : un giornalista televisivo americano, noto soprattutto per essere il presentatore del The Today Show della NBC dal 1996..
  • Alexander Zhulin : pattinatore su ghiaccio russo, ha vinto il Campionato del Mondo e quello Europeo nel 1993, così come due medagli Olimpiche (argento nel 1994 e bronzo nel 1992).
  • A. J. Jacobs : è un giornalista, autore, professore americano, conosciuto per aver scritto riguardo ai suoi esperimenti sul suo stile di vita. Ha annunciato durante il Dr Oz Show di appartenerne all’aplogruppo J2.




Copyright © 2004-2022 Eupedia.com All Rights Reserved.